Ottana
Il territorio ottanese è abitato dall’uomo sin dal periodo prenuragico e nuragico. Fu anche un importante centro in epoca romana. Nel medioevo Ottana fece parte del giudicato di Torres, nella curatoria del Marghine, di cui fu anche capoluogo; in epoca aragonese andò poi decadendo, anche a causa della malaria.
Verso la fine dell’XI secolo, con la riorganizzazione ecclesiastica attuata da papa Gregorio VII, venne modificata la ripartizione del territorio in Sardegna, che risaliva ai tempi di Gregorio Magno: Ottana divenne diocesi, suffraganea della sede metropolitana di Torres, fino al 1475 quando venne soppressa ed annessa al vescovado di Alghero. Alla caduta del giudicato (1259) passò al giudicato di Arborea e successivamente, intorno al 1420, agli aragonesi del regno di Sardegna. Sotto gli aragonesi divenne un feudo, che nel 1617 costituì insieme ad Orani, Oniferi e Sarule il marchesato di Orani, feudo dapprima dei Da Silva e poi dei Fadriguez Fernandez, finché fu riscattato agli ultimi feudatari nel 1839 con la soppressione del sistema feudale voluta dai Savoia.
Boes & Merdules
La piana di Ottana, i cui abitanti si sono dedicati fin dall’antichità all’agricoltura e alla pastorizia, negli anni Settanta venne scelto come sito preferenziale per l’insediamento di un certo numero di siti industriali tessili e petrolchimici, finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno, che già aveva curato l’industrializzazione di Porto Torres, Assemini e Sarroch; il progetto non ebbe però gli esiti previsti inizialmente, per cui attualmente vi è un ritorno alle attività agricole, alla pastorizia e all’artigianato.
Fonte: Wikipedia